Non si può giocare con le aspettative dei cittadini. Non si può giocare per cercare di spuntare qualche punto percentuale nei sondaggi, mettendo magari a rischio la stagione turistica quest'estate. Per questo il MoVimento 5 Stelle chiede certamente che si allentino le misure, ma sempre e solo basandosi sull'andamento dei dati epidemiologici e sulla copertura vaccinale dei cittadini, in modo progressivo e intelligente.

Non si può giocare con le aspettative dei cittadini

E’ passato più di un anno da quando il Covid-19 ha stravolto le nostre vite, un anno in cui questo virus si è portato via, solo in Italia, oltre 123.000 persone: figli, genitori, amici, colleghi di lavoro, persone con una storia che è stata spezzata. Abbiamo affrontato un lockdown nazionale e momenti impensabili prima del febbraio 2020, scene come quella dei camion militari carichi di feretri che lasciavano Bergamo, che non dimenticheremo mai. Siamo stati in guerra, una guerra che non è stata combattuta da soldati, ma da medici e operatori sanitari.

Il Governo nazionale italiano, guidato dal nostro Giuseppe Conte, ha fatto un lavoro straordinario per proteggere la salute di tutti i cittadini italiani. Sono stati stanziati oltre 13 miliardi per potenziare il nostro Servizio sanitario nazionale. Abbiamo assunto medici, potenziato strutture, abbiamo cercato in tutti i modi di colmare le lacune lasciate da dieci anni di politiche sanitarie scellerate che sono costate alla nostra sanità ben 37 miliardi di tagli. Allo stesso modo, sono stati introdotti ristori per far fronte a quella crisi economica arrivata con violenza subito dopo quella sanitaria.

È passato più di un anno e siamo tutti esausti, ma questa stanchezza fortunatamente non mette in difficoltà la nostra lucidità. In quest’Aula c’è chi ci chiede di riaprire tutto, di tornare indietro di 15 mesi come se nulla fosse successo. Ci piacerebbe, non c’è dubbio. Si parla di pazienza finita come se ci si divertisse ad essere graduali e progressivi.

In questi giorni si parla tanto di vari bonus per alcuni decreti, ne siamo consapevoli; il miglior bonus per tutte quelle attività che sono rimaste fermi per mesi è proprio la riapertura e il fatturato è il migliore degli indennizzi perché il Covid ha letteralmente squarciato il tessuto economico del nostro Paese. Bar, ristoranti, alberghi, negozi, centri commerciali, palestre, piscine e giù a scendere; fare l’elenco dei settori, dei comparti e dei segmenti produttivi dilaniati dai mesi di epidemia è sterminato.

Con il Governo guidato da Giuseppe Conte abbiamo messo in campo più di 160 miliardi di euro in 12 decreti; una cura da cavallo per la nostra economia, salita a 202 miliardi in questo breve scorcio di governo Draghi. Certo, quando ci si trova di fronte a catastrofi globali di questa portata, i soldi non sono mai abbastanza e i tormenti di chi ha dovuto smettere di lavorare sono stati i nostri. Abbiamo approvato misure per la liquidità, contributi a fondo perduto, sgravi di vario tipo, agevolazioni di ogni risma e coperture relative ai costi fissi di impresa.

Nel decreto-legge sostegni-bis metteremo a punto un doppio binario di indennizzi; a fianco a quelli relativi alle perdite di fatturato andremo ad agire anche sul margine operativo lordo. Non solo, nel decreto-legge sostegni discusso qui la settimana scorsa è stato depennato in zona Cesarini il più grande aiuto possibile per dare vera liquidità alle imprese. L’emendamento sulla cedibilità dei crediti fiscali che si maturano con transizione 4.0, il maxi di pacchetto di aiuti voluto dal ministro Patuanelli in manovra, che sostiene quelle aziende che investono su se stesse in tecnologia, innovazione e nuovi beni strumentali. Ecco, questa misura, vero e proprio polmone per dare ossigeno al nostro modo produttivo, va recuperata subito. Cerchiamo di essere una voce sola, impegniamoci tutti per la cedibilità dei crediti fiscali. L’Italia non ha bisogno di propaganda, ma di soluzioni e questa misura è una soluzione.

Così come va rifinanziato fino a tutto il 2023 il superbonus al 110 per cento sull’edilizia – attenzione – senza aspettare la prossima legge di bilancio perché tale attesa avrebbe effetti deflagranti su una misura che ha già fatto partire 1,8 miliardi di lavori in tutto il Paese. Non solo, è necessario estenderla agli alberghi, ai bed and breakfast e agli altri edifici privati che ospitano attività che negli ultimi mesi non hanno incassato un euro.

Sarebbe un aiuto concreto per rilanciare piccole e medie imprese e rimettere in moto la nostra economia. Insomma c’è tanto da fare sul fronte economico e ne siamo perfettamente consci. Attenzione, però, c’è anche una cosa da non fare: pensare, come vorrebbero i colleghi di Fratelli d’Italia, che tutto sia finito, che tutto sia passato, che la macchina del tempo ci abbia riportato a febbraio 2020. Non è così. Ripeto: soluzioni, non propaganda. 

Riguardo a quanto affermato poco fa dal collega Fazzolari, tengo a precisare che ha detto cose non vere. Ci si ammala negli ospedali, è falso. Il coprifuoco non ha basi scientifiche, è falso. I migranti fanno salire i contagi, è falso. Le chiusure non servono, è falso. Riaprire tutto per poi magari dover tornare indietro non sarebbe solo imprudente, ma anche sciocco perché andremmo certo a dare il colpo di grazia al nostro sistema economico, ma anche a quello sanitario.

Vedete, cari colleghi, non possiamo permetterci di perdere di vista l’obiettivo che, da un anno a questa parte, è uno solo: limitare i contatti per proteggere i cittadini e sconfiggere il Covid-19, un traguardo alla nostra portata finalmente grazie ai vaccini. Nonostante la pandemia abbia mostrato tutti i limiti della riforma del Titolo V della Costituzione, con Regioni che purtroppo non sono riuscite a reagire all’onda d’urto e con Regioni che non si sono mostrate all’altezza di organizzare una campagna vaccinale, seguendo i criteri di priorità indicati dal Governo stiamo andando avanti.

Vengo alla nota dolente, colleghi; in Italia l’opposizione ha deciso di fare campagna elettorale sul coronavirus, ha deciso di speculare sulla disperazione dei cittadini e sullo sfiancamento degli italiani, strizzando l’occhio in modo pericoloso a quella che poteva essere la soluzione più facile per fare propaganda. Ripeto, occorrono soluzioni per risolvere e non soluzioni per fare propaganda.

Allora, deve essere ben chiaro a tutti che se oggi siamo nelle condizioni di iniziare a riaprire non è grazie a chi lo ha urlato in modo scomposto, non è grazie a chi ha buttato benzina sul fuoco delle ansie degli italiani. No, è solo grazie al senso di responsabilità, di misure faticose e impopolari, che però ci hanno consentito di raggiungere una situazione in cui possiamo pensare di riaprire. 

Anche questo deve essere chiaro a tutti: il decreto che ha permesso dal 26 aprile di poterci riprendere la nostra vita, un pezzetto alla volta, non rappresenta un “tutto e subito” o un “liberi tutti”, ma rappresenta un percorso graduale, perché fare il passo più lungo della gamba non aiuterebbe nessuno. Non aiuterebbe aprire tutto per poi dover richiudere ed è per questo che fin da subito si è parlato di un tagliando da fare al decreto dopo due settimane. È chiaro che se i dati migliorano, se la situazione ce lo permette, possiamo intervenire, senza sottovalutare però che, nonostante ci sia un calo dell’incidenza complessiva di Sars-Cov-2 e un progressivo avanzamento della campagna vaccinale, la situazione epidemiologica è ancora motivo di grave preoccupazione in tutta Europa, considerando la situazione delle varianti del virus Sars-Cov-2. E far finta di niente, cari colleghi, non eliminerà il problema; ce lo riproporrà, solo in un modo più violento, tra qualche settimana, se sbagliamo oggi. E non ce lo possiamo permettere. Non ci interessa se ci sono giochetti tra partiti del centrodestra, a chi la spara più grossa, ma l’emergenza Covid-19 non può diventare oggetto di propaganda politica. 

Non si può giocare con le aspettative dei cittadini. Non si può giocare per cercare di spuntare qualche punto percentuale nei sondaggi, mettendo magari a rischio la stagione turistica quest’estate. Per questo il MoVimento 5 Stelle chiede certamente che si allentino le misure, ma sempre e solo basandosi sull’andamento dei dati epidemiologici e sulla copertura vaccinale dei cittadini, in modo progressivo e intelligente.

Alla luce di quanto premesso e grazie al grande lavoro del mio Gruppo nel formulare un ordine del giorno unitario tra le forze di maggioranza, annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle all’ordine del giorno G1.

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